Anna Maria Celesti

Ci sono persone che… come le vedi ti restano antipatiche, e fai di tutto per tenerle alla larga. Proprio non ti piacciono. Chissà, forse la prima volta in cui le hai incontrate avevano la giornata storta. Oppure l’avevi te? Magari quel giorno si trovavano distratte da pensieri che le facevano apparire supponenti. Oppure eri distratta te?

Fatto sta – o il Fato sta? – che un giorno, inaspettatamente, si creino le condizioni per incontrarla di nuovo, come fosse la prima volta. O, forse, è proprio quello il vostro primo incontro?

Ho riflettuto spesso su queste probabilità, perché si sono verificate con alcune fra le persone più importanti incrociate sul mio cammino, a cominciare dal grande Amore della vita (del quale mai racconterò, lo tengo gelosamente solo per me), fino all’amore delle Amicizie più care, come quella con Anna Maria.

Difficile raccontarla, anche se ho avuto il privilegio di intervistarla e scrivere di lei, perché donna eclettica, preparata e sensibile, che con gran senso della comunità è presente ovunque le sue competenze la richiedano: sia come medico sia come personaggio delle istituzioni.

Avuta l’occasione di avvicinarla, pian piano ho imparato a conoscerla davvero e, inevitabilmente, ad apprezzarla tanto che oggi è per me un riferimento affettivo irrinunciabile, un’Amica – con la A maiuscola come a lei piace indicare l’Amicizia vera – che apprezzo non solo per ciò che fa, ma soprattutto per il modo in cui lo fa: mettendoci tutta se stessa, testa e cuore.

Il nostro rapporto affettivo si è consolidato quando mi sentii di aprirle il cuore in tutta onestà: «Voglio chiederti scusa» le dissi un giorno, destando in lei stupore.

«Di cosa devi scusarti?» mi chiese, con la faccia divertita.

«Di non averti considerata per quello che realmente sei, di non averti apprezzata subito.»

Mi ringraziò per la sincerità, da quel momento la nostra Amicizia è più forte, con un’affinità che basta uno sguardo per capirsi.

Probabilmente le cose – materiali come emozionali – sanno bene quando arrivare: al tempo giusto, così da essere apprezzate nella loro pienezza.

Foto di Laura Pelagatti

 

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